Cambiare tutto non significa imbastire l’ennesima retorica sul “paese pi? bello del mondo”, mettere in scena una pi?ce di narcisismo collettivo, ma adoperarsi per trasformare quella percezione in offerta organizzata, in una promessa che gratifichi chi l’acquista. La percezione del Paese non ? una luce da adorare, mentre decade la sua realt? di riferimento, ma l’elemento che ci permetter? di stare al mondo con un senso nazionale irriducibile a quello degli altri.