In occasione dell’Hospitality Day 2024, abbiamo intervistato Vinicio Borsi, Vicepresidente di Skal Roma, che modererà il panel dedicato alle nuove normative europee e all’impatto dell’intelligenza artificiale sull’industria alberghiera.
Durante l’intervista, Borsi approfondisce le sfide e le opportunità derivanti dal Digital Market Act e dal Digital Services Act, esplorando come le aziende turistiche possono adattarsi a queste normative e sfruttare l’AI per migliorare l’efficienza e l’esperienza dei clienti nel settore del turismo.
Vinicio, quali sono gli obiettivi principali del panel Skal Roma & DB Strategy sa a Hospitality Day 2024?
Il panel si concentrerà sull’impatto delle nuove legislazioni europee, come il Digital Market Act e il Digital Services Act, sul settore alberghiero e turistico. Queste normative stanno ridefinendo il panorama digitale, creando opportunità ma anche sfide per il settore. Il nostro scopo è fornire agli operatori turistici una visione chiara di come adattarsi a questo nuovo scenario, in particolare per quanto riguarda l’uso dell’intelligenza artificiale e il rispetto delle normative sulla privacy e sui dati.
Quali effetti stanno avendo queste normative sul rapporto tra Europa e Stati Uniti nel settore tecnologico?
Le nuove normative, limitando il trasferimento di dati tra Europa e Stati Uniti, stanno creando un significativo divario competitivo. Negli Stati Uniti, per esempio, tecnologie avanzate come l’iPhone 16, dotato di intelligenza artificiale, sono già in uso per gestire le prenotazioni e personalizzare i servizi di viaggio. In Europa, queste tecnologie non sono ancora disponibili su larga scala a causa delle restrizioni normative. Questo divario non solo riduce la nostra competitività, ma limita anche la possibilità per le aziende europee di offrire servizi innovativi che migliorino l’esperienza del cliente.
In che modo queste normative impattano concretamente le strutture alberghiere in Europa?
Le strutture alberghiere europee si trovano ad affrontare sfide particolari. La difficoltà di adottare le tecnologie più avanzate, a causa delle restrizioni imposte dalle normative europee, limita la possibilità di migliorare l’efficienza operativa e l’offerta di esperienze personalizzate per i clienti. Negli Stati Uniti, i clienti possono già prenotare un intero viaggio tramite assistenti vocali, dall’hotel al trasporto e alle attività. In Europa, siamo ancora lontani dall’offrire un servizio così integrato.
Quali strategie possono adottare le aziende turistiche europee per fronteggiare queste sfide?
Le aziende devono investire nelle tecnologie già disponibili, cercando di adattarsi al contesto normativo europeo. Strumenti come quelli di Customer Alliance permettono di raccogliere e analizzare dati in modo conforme alle normative sulla privacy, migliorando la gestione delle prenotazioni e l’efficacia delle strategie di marketing. Allo stesso tempo, le aziende devono essere pronte a integrare nuove tecnologie appena le restrizioni normative lo consentiranno, per non rimanere indietro rispetto ai competitor internazionali.
Qual è il contributo che ti aspetti dagli esperti di Google e Customer Alliance durante il panel?
Mi aspetto che ci offrano una panoramica delle soluzioni tecnologiche disponibili che rispettino le normative europee e, allo stesso tempo, permettano alle aziende di ottimizzare la loro operatività. Google, per esempio, gioca un ruolo cruciale nell’integrazione dell’intelligenza artificiale nei servizi turistici, mentre Customer Alliance ha già sviluppato strumenti che utilizzano l’AI per migliorare la customer experience e aumentare la fidelizzazione.
In che modo l’intelligenza artificiale potrebbe trasformare l’industria alberghiera nei prossimi anni?
L’intelligenza artificiale ha il potenziale di rivoluzionare completamente il settore alberghiero. Può automatizzare processi complessi come le prenotazioni e l’assistenza clienti, permettendo di offrire esperienze di viaggio sempre più personalizzate. Nel prossimo futuro, vedremo un’ampia adozione di assistenti virtuali che saranno in grado di gestire tutto, dalla prenotazione del volo all’organizzazione di attività durante il soggiorno, tutto tramite un’interfaccia vocale. Le aziende alberghiere che adotteranno per prime queste tecnologie avranno un vantaggio competitivo significativo.
Quanto tempo ci vorrà, secondo te, perché l’Europa possa colmare il divario tecnologico rispetto agli Stati Uniti?
Il gap tecnologico tra Europa e Stati Uniti potrebbe persistere ancora per alcuni anni, ma dipenderà da quanto velocemente l’Europa riuscirà a investire in innovazione. Le normative europee, pur essendo necessarie per la protezione dei dati, frenano l’adozione rapida di tecnologie avanzate. Tuttavia, l’Europa ha già dimostrato di poter sviluppare soluzioni innovative nel rispetto delle regole. Con una maggiore collaborazione tra governi, imprese e istituzioni, possiamo colmare questo gap, ma sarà necessario un forte impegno finanziario e tecnologico.
Qual è il messaggio principale che vorresti trasmettere agli operatori del settore turistico durante il panel?
Il messaggio che voglio trasmettere è chiaro: l’innovazione tecnologica è il futuro del turismo. Le aziende non possono più ignorare l’impatto delle tecnologie digitali come l’intelligenza artificiale. Devono essere pronte ad affrontare le sfide normative e adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. La chiave per rimanere competitivi sarà investire in nuove tecnologie e utilizzarle per migliorare l’esperienza del cliente. Il turismo è in continua evoluzione, e solo coloro che sapranno adattarsi saranno in grado di prosperare in questo nuovo contesto.